La fine della Prima Guerra Mondiale

Il 4 novembre 1918, il capo di Stato Maggiore, Armando Vittorio Diaz, rilasciò l’ultimo bollettino di guerra n. 1268 che sanciva la vittoria dell’esercito italiano su quello austro-ungarico. La firma dell’armistizio di Villa Giusti, il 3 novembre 1918, sottoscritto dal comandante del VI Corpo d’Armata austro-ungarico, il generale Weber Von Webenau, e dal generale Pietro Badoglio, Maresciallo Generale del Regno d’Italia sancì la fine della I Guerra Mondiale per l’Italia. La firma dell’armistizio arrivò dopo la battaglia di Vittorio Veneto durante la quale persero la vita sul campo di battaglia 60 mila soldati. La I Guerra Mondiale si concluse definitivamente l’11 novembre 1918, quando anche la Germania firmò l’armistizio imposto dagli Alleati.

Secondo gli storici la Prima Guerra Mondiale può essere considerata l’ultimo atto del Risorgimento italiano, perché completò il processo di unificazione nazionale con la conquista delle ultime regioni italiane. I trattati di pace con l’impero Austro-Ungherico furono firmati a Saint Germain-en-Laye il 10 settembre 1919. L’Italia ottenne il Trentino (provincia di Trento), l’Alto Adige (provincia di Bolzano),la Venezia Giulia (province di Trieste e Gorizia), l’Istria (provincia di Pola) e la sovranità su alcune città della Dalmazia (per es. Zara) ma non ottenne la città di Fiume.