Umberto I

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Umberto I re d'Italia

(Torino 1844 – Monza 1900). Re d’Italia dal 1878 al 1900 è il figlio e il successore di Vittorio Emanuele II. Conquistatosi da subito il soprannome di “Re buono”, per essere intervenuto di persona a Napoli colpita da un’ epidemia di colera del 1884 e per l’abolizione della pena di morte con la promulgazione del Codice Zanardelli. Egli fu ammiratore della politica autoritaria del Bismarck, favorì il riavvicinamento dell’Italia alla Germania e all’Austria-Ungheria e sostenne la politica di espansione coloniale portata avanti da Francesco Crispi.

In seguito fu identificato come il responsabile della politica autoritaria di fine secolo e delle sue iniziative repressive. Gli anarchici lo ribattezzarono “Re Mitraglia” per il suo conservatorismo e, in particolare, per aver concesso un’onoreficenza al generale Bava Beccaris dopo che ebbe soffocato nel sangue le manifestazioni divampate a Milano nel maggio 1898.

Il sovrano fu assassinato a Monza il 29 luglio del 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci