La Costituzione di Ferdinando II delle Due Sicilie

11 febbraio 1848

Ferdinando II Re delle Due Sicilie promulga la Costituzione, redatta dal liberale moderato Francesco Paolo Bozzelli e concessa il 29 gennaio a seguito della Rivoluzione siciliana, esplosa il mese precedente a Palermo per iniziativa di Rosolino Pilo e Giuseppe La Masa. Si tratta della terza carta costituzionale del Regno dopo lo statuto di Palermo del 1812 e quello di Napoli del 1820.

L’applicazione della Costituzione, affidata al governo presieduto dal Duca di Serracapriola,  inizia però con ritardo e non arriverà a conclusione. L’articolo 89 prevedeva infatti l’abrogazione di tutti i decreti e le disposizioni del regno in aperto contrasto con i principi della Carta: il paese rischiava così di rimanere sguarnito di un gran numero di norme nel passaggio verso il nuovo assetto istituzionale e di cadere nel caos; occorreva riscrivere gran parte del codice. Furono promulgate soltanto due leggi: i gravi problemi di ordine interno richiedevano tutto l’impegno del governo.