La Collezione
In questa sezione sono riportate le opere presenti presso il museo del Risorgimento di Lucca
In questa sezione sono riportate le opere presenti presso il museo del Risorgimento di Lucca
Incisione Sull’Aspromonte, massiccio montuoso della Calabria meridionale, si consumò una pagina dolorosa del giovanissimo Stato italiano. Qui, il 29 agosto 1862, le truppe regie, al comando del colonnello Pallavicini, fermarono poco più di 2000 volontari garibaldini, sbarcati in Calabria quattro giorni prima, per muovere, agli ordini del Generale, alla volta dello Stato pontificio e liberare Roma dal potere papale. Un scambio di colpi d’arma da fuoco tra i due schieramenti...
Film muto realizzato per la Cines, appartiene alla fase aurorale del cinema italiano; narra la storia di un ragazzo che fugge di casa per raggiungere il padre volontario dei Mille. Giunto in Sicilia, accolto e arruolato tra le camicie rosse, muore combattendo a fianco del genitore. Tratto probabilmente da un romanzo per ragazzi che parla di Giuliano Mazè, è prodotto da Filoteo Alberini (1867 – 1937), pioniere della cinematografia nazionale...
Camicia rossa originale di un volontario garibaldino. Per descriverla si riportano le appropriate parole di un Canto Garibaldino: “Porti l’impronta di mia ferita, sei tutta lacera tutta scucita, per questo appunto mi sei più cara, camicia rossa, camicia rara”. (da “La camicia rossa”, parole di Rocco Traversa, musica di Luigi Pantaleoni, 1860)
Lama curva con incisioni all’acquaforte di motivi fitomorfi e stemma sabaudo. Al tallone, in caratteri corsivi, compare il marchio del fabbricante Solingen F. E. Bleckmann. Il classico fornimento “alla ussara” è in acciaio con le alette ferma fodero. D’ebano, a settori zigrinati, l’impugnatura. Fodero in lamina di ferro a due campanelle.
Garibaldi è a fianco del piccolo Uruguay aggredito dalla ricca e potente Argentina. Comanda la Legione italiana, una formazione militare costituita da circa 500 volontari italiani e, tra gli altri problemi, deve anche fornire loro una divisa. Nelle casse dello Stato, ovviamente, non c’è un soldo. Dall’indigenza stava per nascere l’uniforme più celebre di tutto l’Ottocento. Una azienda tessile di Montevideo che, a causa della guerra e del blocco militare...
Litografia 15 maggio 1860. Partiti da Salemi, i Mille muovono verso Calatafimi. Qui li contrasta il generale borbonico Landi, a capo di 2300 uomini attestati sulla collina di Pianto Romano. I Borbonici attaccano alle 10 del mattino. I Garibaldini costringono il nemico a ripiegare, ma in più di un’occasione vengono a trovarsi in una situazione critica, tanto che Bixio interroga Garibaldi se non sia il caso di ritirarsi. È allora...
Litografia L’imbarco per la Sicilia dei Mille Garibaldini avvenne nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860 sui vapori Lombardo e Piemonte, della società genovese Rubattino. Da lì cominciò l’epica impresa che libererà il sud Italia dalla dominazione Borbonica e alla successiva unificazione nazionale.
Litografia Edme Patrice Maurice de Mac Mahon (1808 – 1893), distintosi nella guerra di Crimea fu posto da Napoleone III alla guida del II Corpo d’Armata francese impegnato nel nord Italia a fianco delle truppe piemontesi nel corso della II guerra d’indipendenza. Il 4 giugno 1859, a Magenta, diresse le operazioni dei franco-sardi contro gli austriaci, ottenendo un’importante vittoria che permise alle forze francesi e piemontesi di entrare a Milano....
Litografia Un soldato francese, uno inglese e uno piemontese simboleggiano l’alleanza che si stabilì in Europa, in funzione antirussa e che, tra il 1853 e il 1856, sfociò nella guerra di Crimea. È attraverso questo sistema di relazioni diplomatiche, politiche, militari che il capo del governo piemontese, Camillo Cavour tolse dall’isolamento internazionale il Regno di Sardegna e sollevò di fronte alle potenze europee la questione della nazionalità italiana.
Anonimo - Oleografia su tela L'immagine ritrae Giuseppe Mazzini. Di seguito si riporta una descrizione della personalità di Mazzini dello scrittore russo Aleksandr Herzen (Mosca 1812 – Parigi 1870) Nel tratto Mazzini (Genova 1805 – Pisa 1872) è molto semplice, molto cortese ma, specialmente nella discussione, si vede che è avvezzo a dominare; a mala pena riesce a dissimulare il dispetto davanti a una contraddizione e talvolta non lo dissimula...