Tito Strocchi

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Tito Strocchi

Mi abbrucia il desio di una vita nuova, varia, piene di emozioni. Anelo trovarmi nel fuoco della mischia e conoscere me stesso in mezzo ai pericoli. Questa vita che conduciamo e una vita da oche; a noi che arde il sangue dei vent’anni abbisogna una vita di avventure, io anelo provare una qualche emozione forte, sia pure quella della paura…

Io anelo poter dire un giorno, se vivrò, anch’io ho fatto qualche cosa per la patria mia, io non sono indegno dei miei genitori.

(da Enrico Del Carlo, Vita di Tito Strocchi)

Nato a Lucca da una famiglia modesta Tito Strocchi (Lucca 1846 – Bagni di Lucca, 1879), si laurea in legge a Pisa nel 1866 e l’anno dopo è con Garibaldi a Mentana. A Lucca partecipa alla costituzione dell’ “Associazione fra i Reduci delle Patrie Battaglie”, e fonda il settimanale “Il Serchio”, che si rifà al magistero morale e politico dell’Apostolo genovese.

Legato a Mazzini dal progetto dell’ ”Alleanza repubblicana universale”, viene arrestato nel 1869 con l’accusa di cospirazione contro lo Stato. Liberato è l’organizzatore di una banda armata di circa 80 membri, che, traversato l’Appennino, intende puntare su Firenze, allora capitale del Regno, per promuovere un’insurrezione repubblicana. Impresa, questa, per festeggiare il ritorno di Roma all’Italia, Tito Strocchi raggiunge Garibaldi che si batte a fianco del popolo francese contro i prussiani. Nel gennaio 1871 combatte a Digione e partecipa con Ricciotti Garibaldi all’impresa di strappare ai prussiani l’unica bandiera da loro perduta nell’intera campagna di Francia. Di nuovo in Italia si dedica all’attività forense e giornalistica.

Ammalato gravemente di tubercolosi, si spegne a Bagni di Lucca nel 1879.